Caratteristiche fisiologiche, antropometriche e prestative dell’atleta di scherma - 3

Caratteristiche fisiologiche, antropometriche e prestative dell’atleta di scherma - 3


1 - Scherma: caratteristiche delle spade e durata degli incontri

2 - Analisi del lavoro nelle competizioni di scherma: sciabola, spada, fioretto

4 - Risposte fisiologiche e fatica neuromuscolare associate ad un incontro di scherma

5 - Biomeccanica e cinematica dei fondamentali della scherma: en garde, affondo, flèche

6 - Linee guida di preparazione fisica nella scherma: approccio scientifico

  1. 7 - Stretch-shortening cycle e pliometria nella scherma: progressione didattica


Antropometria. Secondo il body mass index, gli schermidori sono classificabili nel normopeso. Sicuramente, essendo uno sport totalmente asimmetrico si assiste ad un aumento della sezione trasversa dei muscoli del lato preferito (avambraccio, braccio, coscia) (1–3). Da un trattato apparso in Roi, GS, Toran G, Maserati A, et al., editors. Associazione Italiana Maestri di Scherma (1999), si conosce che la differenza tra i due arti si aggira sull’8-13% (maschi e femmine). Questa asimmetria appare già in età giovane (10-13 anni nel braccio; 14-17 anni nelle gambe). L’area trasversa della gamba dominante in gruppo di atleti di livello internazionale greci era di 213 cm2, mentre in quella non dominante di 209 cm2. Invece, un gruppo di livello inferiore (sub-élite) della stessa nazione aveva i seguenti valori: 201 cm2 rilevato nella gamba dominante e 195 cm2 in quella non dominante (4).

Prestazione & Fisiologia

Forza isometrica. La forza isometrica della presa del braccio dominante è di circa 10% superiore al braccio non dominante (5).

Potenza degli arti inferiori. La potenza anerobica alattacida, monitorata con dei salti, è stata di 56,0 ± 6,6 W/kg in maschi d’élite (épée) (6). Da notare che questo riferimento è del 1984, per cui è come se si fosse valutato un altro “sport”. Sempre il solito gruppo di atleti greci di livello internazionale e di sub-élite avevano i seguenti riferimenti nel salto (4):

Mentre, da un’altra ricerca molto recente su 36 atleti maschi seniores e juniores d’élite inglesi (di cui molti partecipanti alle competizioni internazionali come le olimpiadi) si hanno i seguenti valori: CMJ: 40cm; salto singolo verticale del piede anteriore: 23cm; salto singolo verticale del piede posteiore: 20,5cm; Reactive strength index: 1,65 (7).

Wingate test. Il Wingate test in atleti di livello internazionale (épée) è risultato di 809 ± 38 W (6). Da notare che questo riferimento è del 1984.

Potenza aerobica. Il VO2max degli schermidori è superiore a quello dei sedentari, ma è sicuramente inferiore rispetto agli sport di squadra intermittenti (calcio, rugby), così come agli sport di endurance puri. Il valore registrato dalla maggior parte degli studi si aggira nel range di 50-61 per gli uomini di alto livello e 42-46 per le donne e/o i giovani (8). Solo una indagine ha rilevato un VO2max di 67,3 3,7 mL/kg/min nella squadra svedese (2).

Predominanza del lato sinistro. I mancini nello sport della scherma sono favoriti rispetto ai destrorsi in quanto sono già “adattati” a gareggiare con gli ultimi. Questo dato è confermato dal fatto che la proporzione di mancini nei team internazionali è superiore alla proporzione che si avrebbe in un campione casuale di popolazione (9). Infatti, si assiste ad un range di 41-50% di mancini nei finalisti e/o medagliati nelle maggiori competizioni mondiali (8).

CONCLUSIONI

come si può osservare gli schermidori non sono molto "performanti" sul piano di condizionamento fisico. Si ritiene che un programma strutturato con obiettivi a lungo termine possa avvantaggiarli nelle competizioni.


BIBLIOGRAFIA

1. Noorkõiv M, Nosaka K, Blazevich AJ. Neuromuscular adaptations associated with knee joint angle-specific force change. Med Sci Sports Exerc. 2014;46(8):1525–37.

2. Nystrom J, Lindwall O, Ceci R, Harmenberg J, Swedenhag J, Ekblom B. Physiological and morphological characteristics of world class fencers. Int J Sports Med [Internet]. 1990 [cited 2022 Aug 2];11(2):136–9. Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2338374/

3. AI M, R B. Fencing. Phys Med Rehabil Clin N Am [Internet]. 2006 [cited 2022 Aug 3];17(3):725–36. Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16952760/

4. Tsolakis C. Anthropometric , Physiological and Performance Characteristics of Elite and Sub ‐ elite Fencers. 2014;(March 2010).

5. Margonato V, Roi GS, Cerizza C, Galdabino GL. Maximal isometric force and muscle cross‐sectional area of the forearm in fencers. https://doi.org/101080/02640419408732207 [Internet]. 2008 [cited 2022 Aug 2];12(6):567–72. Available from: https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/02640419408732207

6. Sapega A., Minkoff J., Valsamis M., Nicholas J. Musculoskeletal performance testing and profiling of elite competitive fencers. Clin Sport Med. 1984;231–44.

7. Turner AN, Marshall G, Phillips J, Noto A, Buttigieg C, Chavda S, et al. Physical Characteristics Underpinning Repetitive Lunging in Fencing. J Strength Cond Res. 2016 Nov 1;30(11):3134–9.

8. Roi GS, Bianchedi D. The Science of Fencing Implications for Performance and Injury Prevention. 2008;38(6):465–81.

9. Voracek M, Reimer B, Ertl C, Dressler SG. Digit ratio (2D:4D), lateral preferences, and performance in fencing. Percept Mot Skills [Internet]. 2006 Oct 4 [cited 2022 Aug 3];103(2):427–46. Available from: https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.2466/pms.103.2.427-446?casa_token=0FpDyKEOKvMAAAAA%3AhwC0O8iKb__jjM8fpROzN1pbdWzLF_xI9jHa_OSXZ_GDosyD_gJtJVJwQvIJS2HwKb-kPGOYVdy6