Cluster Set negli allenamenti con Sovraccarico

CLUSTER SET NEGLI ALLENAMENTI CON SOVRACCARICO

Metodologia, inserimento nel contesto e differenza nelle risposte acute e croniche rispetto alla serie tradizionale

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Definizione

Con il termine Cluster Set (CS) si descrive una particolare metodologia di svolgimento delle serie in cui si inserisce del tempo di recupero tra le ripetizioni. Si ritiene che grazie a questa pratica ci possa essere un mantenimento della velocità e della potenza tra la prima e l’ultima ripetizione in maniera maggiore rispetto che in una serie tradizionale (TR). Infatti, nell’approccio TR si ha una riduzione lineare della potenza e velocità più si eseguono i colpi, sinonimo di fatica neuromuscolare (1).

Creazione della serie a cluster (2)(3)(4)(5)

La serie a cluster si può applicare modificando due variabili:

Ø Recupero tra le ripetizioni;

Ø Carico utilizzato.

Recupero tra le ripetizioni. Ci sono tre metodi di ripartizione del recupero nel cluster set:

I. Aumento del tempo di recupero. Si inserisce del recupero aggiuntivo (solitamente da un minimo di 6 secondi (6) fino ad un massimo di 45-60 secondi) tra le ripetizioni mantenendo identico il tempo di riposo tra le serie rispetto ad una corrispettiva serie tradizionale. Quando supera i 40 secondi si dice che è “estremizzato”.

II. Ripartizione del tempo di recupero. Si ripartisce il recupero che si ha tra le serie inserendolo all’interno della stessa. Ad esempio, se si hanno dei sets da 6 ripetizioni ed il recupero tra esse è di 3 minuti, si può suddividere la serie in tre cluster (2+2+2 colpi) con 30 secondi tra i raggruppamenti riducendo il recupero finale a 2 minuti.

III. Rest-Pause. Il rest-pause è una tipologia di cluster in cui si arriva ad un iniziale cedimento concentrico, si aspetta in media 10-20 secondi e si prosegue fino al secondo cedimento, si riposa altri 10-20 secondi e si continua al terzo cedimento e così via.

Tipologia di cluster set in base al tempo di recupero

Carico utilizzato. Anche il carico utilizzato (percentuale riferito al massimale [%RM]) può essere modificato in tre modi:

I. Carico ascendente. All’interno della serie a cluster si aumenta progressivamente il carico ad ogni pausa che viene inserita tra ripetizioni o raggruppamenti delle stesse

II. Carico discendente. All’interno della serie a cluster si riduce progressivamente il carico ad ogni pausa che viene inserita tra ripetizioni o raggruppamenti delle stesse.

III. Carico ondulato. All’interno della serie a cluster si ha un piramidale (crescente-decrescente o inverso) che modifica il carico ad ogni pausa che viene inserita tra ripetizioni o raggruppamenti delle stesse. Il protocollo ondulato “ascendente-discendete” produce l’effetto di potenziamento di post-attivazione in acuto (2).

Tipologie di cluster in base al carico utilizzato

Come leggere il protocollo Cluster Set

Di seguito si mostrano le ricerche che hanno confrontato le differenze nelle risposte alle maggiori variabili tra le serie a cluster ed il metodo tradizionale. Esse vengono suddivise in periodo acuto (durante e appena terminato l’allenamento) e cronico (adattamenti successivi a >4 settimane di protocollo CL vs TRAD).


Risposta acuta


Velocità. Il cluster set permette di mantenere maggiormente la velocità media e di picco ad ogni ripetizione (o blocco di ripetizioni) rispetto ad una serie tradizionale (8)(9)(10). Ad esempio, confrontando differenti protocolli la riduzione della Vpicco tra la fine e l’inizio della serie è: TR1 (-39,5%), CL5 (-20%), CL10 (-13%), TR2 (-10,3%) e CL15 (-10%) [TR1 = 3x10@10RM; TR2 = 6x5@10RM; CL-5/10/15 = 3x10@10RM con 5-10-15 sec tra le ripetizioni, 5 minuti tra serie] (11). Lo stesso andamento si può osservare nella panca piana balistica (grafico sotto) (5).

Rappresentazione del decremento nella velocità di picco nella panca piana balistica in una serie da 15 colpi al 30% 1 RM (sinistra) e 50% 1 RM (destra) tra tre differenti protocolli: tradizionale (TRAD), cluster di singole con 6 secondi intra-ripetizione (CL-6) e cluster di singole con 12 secondi intra-colpi (CL-12). Da notare come nei due cluster si mantenga la Vpicco in maniera maggiore rispetto al gruppo TRAD. Tratta da (5).

Potenza. Il set a cluster permette di limitare maggiormente il declino nella potenza media e di picco all’interno della serie rispetto ad un approccio tradizionale (8)(9)(12)(13)(14)(27)(28)(29). Ad esempio, nel power clean (TRAD di 3x6, 80% 1 RM), se si utilizzano cluster singoli distanti 20 secondi si ha una riduzione media del 3% nella potenza, mentre se si allunga il recupero intra-ripetizione a 40 secondi è 2,1%. Al contrario, nella serie tradizionale il decremento è del 9% (15). Questo risultato, però, dipende anche dalla tipologie dell’esercizio, infatti se si dovesse applicare il cluster ad una esecuzione solo concentrica come nello stacco da terra si avrebbe un annullamento del riflesso da stiramento che, nel caso di una serie continua, permetterebbe di avere un aumento nella velocità e potenza (16).

Lattato. Confrontando diversi protocolli tradizionali e a cluster si ha un accumulo di lattato di 8 mmol/L dopo il TR1, di 6 mmol/L nel CL5, di 4,2 mmol/L nel TR2, di 3,5 mmol/L nel CL10 e di 3,4 nel CL15 [TR1 = 3x10; TR2 = 6x5; CL-5/10/15 = 3x10@10RM con 5-10-15 sec tra le ripetizioni, 5 minuti tra serie] (11). Quindi, in acuto si ha una riduzione dello stress metabolico rispetto alle serie tradizionali (8)(17).

Lavoro. Una serie a cluster, se confrontata rispetto alle serie tradizionali, permette di accumulare maggior lavoro meccanico all'interno della seduta di allenamento (numero totale di ripetizioni) in quanto riduce l’affaticamento acuto (18)(19) (14), così come con la metodologia del rest-pause (20).

Fatica neuromuscolare. A parità di ripetizioni, il set a cluster permette una fatica neuromuscolare minore rispetto alla serie tradizionale (21).

Percezione della fatica. La percezione della fatica è ridotta utilizzando i cluster set rispetto alla serie tradizionale (8)(22)(23)(21), ma se si dovesse applicare ad un esercizio solo concentrico (stacco da terra) l’affaticamento percepito aumenterebbe rispetto ad una serie in cui lo stesso movimento verrebbe enfatizzato con il riflesso da stiramento (16).


Risposta cronica


La risposta cronica (>4 settimane di allenamento) alle serie cluster è stata indagata da una review sistematica e metanalisi recentissima (2021) (24).

Ipertrofia muscolare. Tra un protocollo a cluster ed uno tradizionale sembra che il primo abbia un guadagno minore nell’ipertrofia muscolare a volume di ripetizioni equalizzate (25), infatti si ritiene che un accumulo di lattato possa essere benefico per lo sviluppo dell’ipertrofia (26). Però, al contrario, dalla metanalisi le serie a cluster aumentano la sezione trasversa del 2,7 ± 4,3%, mentre le serie tradizionali del 4,8 ± 3,5%, di conseguenza non si riscontrano differenze tra le due metodologie (24).

Potenza muscolare. Dalla review e metanalisi l’aumento medio derivato dall’utilizzo dei CS è di 10,6 ± 11,9%, mentre dalle serie tradizionali è di 9,1 ± 9,9%, di conseguenza non si riscontrano differenze tra le due metodologie (24).

Resistenza muscolare. Si ritiene teoricamente che le serie a cluster non siano ottimali per massimizzare gli adattamenti di resistenza muscolare locale (30), ma gli aumenti di questa variabile tra il CS e il TRAD sono praticamente identici. Infatti, il primo mostra incrementi del 25,7 ± 28%, mentre il secondo del 25.4 ± 26%, di conseguenza, non si riscontrano differenze tra le due metodologie (da notare come la deviazione standard sia, però, molto elevata) (24).

Forza muscolare. Nel cronico le serie a cluster hanno aumentato la capacità di forza del 18,6 ± 13,1%, mentre i set tradizionali del 18,4 ± 16,1%, di conseguenza non si riscontrano differenze tra le due metodologie (24). Le prove a sostegno di questo argomento sono innumerevoli (32), infatti, da uno studio singolo si è potuto osservare un aumento del 13,2% nelle serie a cluster e di 12,1% nel gruppo tradizionale (31).

Rappresentazione grafica dei guadagni cronici tra le serie tradizionali e i cluster set. Resistenza muscolare e Forza a sinistra, Ipertrofia e Potenza a destra. Gli incrementi non sono differenti tra le due metodologie. Tratta da (24).

Limitazioni nell’utilizzo del Cluster Set

L’utilizzo dei set a cluster, nonostante sia molto efficace in quanto a mantenimento della potenza e velocità all’interno della stessa serie, aumenta il tempo totale della seduta (in generale di 3-5 minuti ad esercizio), di conseguenza la sua implementazione non è sempre consigliata (24).

Limitazioni nelle indagini

Come tutti gli studi che sono propri dell’attività fisica anche questo soffre del campione utilizzato, infatti molte volte sono soggetti con una limitata esperienza nei sovraccarichi (3 mesi) (33). Oltretutto, si ritiene che per avere un’ottimizzazione delle risposte con le serie a cluster sia necessaria una buona base di forza e dimestichezza con i pesi (34).


Applicazione pratica (21)

La metanalisi mostra come in sostanza, con alcune limitazioni, non ci siano differenze nel lungo termine tra CL e ST nella resistenza muscolare locale, ipertrofia, forza e potenza, ed oltretutto, si mette in discussione che l’ipertrofia necessiti di serie a cedimento (24).

Il Cluster set sembra ottimale quando si deve allenare la potenza e l’esplosività del gesto in quanto permette di mantenere la qualità dell’alzata. Si ritiene speculativamente che possa essere leggermente meno benefico per allenare la resistenza muscolare proprio per il fatto che accumuli meno lattato (36) e spezzi la serie, ma sono necessari ulteriori studi.

Si ritiene che se l’obiettivo è quello di aumentare il tempo sotto tensione a parità di colpi potrebbe non essere ottimale il cluster set in quanto lo riduce (infatti aumenta la velocità delle ripetizioni rispetto ad una serie tradizionale) (35)(19), però, al contrario, permette di aumentare il numero di colpi all’interno della seduta (volume non equalizzato) (8). Di conseguenza, per la loro implementazione bisogna decidere se il fine è quello di incrementare la densità o la durata della seduta.

Inserimento nella periodizzazione. Si ritiene che questa metodologia sia ottimale durante i periodi di recupero (es. taper), ma anche per ridurre le risposte soggettive e metaboliche durante microcicli congestionati (24).

Infine, l’utilizzo dei CS consente di riprodurre il velocity-based training senza avere il possesso di strumentazione inerziale (38).

Ricapitolando. Il cluster set è da utilizzare quando si vuole un/una (7):

Ø Aumento del lavoro totale (numero di ripetizioni) all’interno della seduta

Ø Mantenimento della potenza media e di picco (intra-set ed inter-set)

Ø Mantenimento della velocità media e di picco (intra-set ed inter-set)

Ø Riduzione della percezione della fatica (intra-set ed inter-set)

Ø Riduzione dello stress metabolico a parità di volume

Ø Riduzione dello stress cardiovascolare (37)

Ø Mantenimento della tecnica (39)

Ø Utilizzo del potenziamento di post-attivazione in acuto


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