Riattivazione Parasimpatica nel Sistema Nervoso Autonomo

Riattivazione Parasimpatica nel Sistema Nervoso Autonomo


INTRODUZIONE

Definizione. La riattivazione parasimpatica (RP) avviene dopo uno sforzo ed è la risposta del sistema nervoso vagale che deve ritornare a prevalere sul sistema nervoso simpatico per riportare in uno stato di non-azione il corpo. La riduzione dell’attività parasimpatica nell’immediatezza precedente l’attività fisica è dovuta alla tele anticipazione dello sforzo effettuato dal cervello, mentre la prevalenza del sistema simpatico durante l’esercizio, oltre che dai centri superiori, è dovuto anche all’accumulo di metaboliti dovuto all’esercizio che attivano le afferenze (gruppo III e IV) responsabili della fatica periferica (1) e i chemorecettori nella carotide (2).

Riattivazione vagale e fitness. La RP avviene più velocemente nei soggetti meglio condizionati nel sistema cardiovascolare (3,4).


RISPOSTA AL CARICO

Riattivazione vagale ed intensità. La RP è dipendente dall’intensità dello stimolo (aerobico ed anaerobico). Infatti, in seguito a tre tipologie di esercizio differenti nel parametro dell’intensità (bassa intensità [< LT1]; a livello della soglia anaerobica [= LT2]; alta intensità [> LT2]) la riattivazione vagale è, rispettivamente, +116%, +80% e +40% nel primo quarto d’ora (3). Ad esempio, dopo un’ora da un test cardiopolmonare si assiste ad un abbassamento degli indici della variabilità cardiaca che riflettono il tono parasimpatico (RMSSD = -34,7%; HF = -57,2%) (5), mentre si conosce che in 48 ore si ha un ripristino del sistema parasimpatico dopo un’attività a bassa intensità, ma ne sono richieste anche 96 per far tornare ai livelli pre-esercizio il sistema nervoso parasimpatico dopo una seduta di alta intensità.

Riattivazione vagale e volume. Un esercizio di durata maggiore riduce la velocità di ripristino del sistema parasimpatico (6).

Riattivazione vagale e tipologia di esercizi. Per adesso la RP è stata studiata dopo attività prettamente aerobiche/anaerobiche su cicloergometro o nastro trasportatore (3), ma lo stesso fenomeno di dose-risposta avviene anche dopo sedute con i sovraccarichi. Infatti, la riduzione è maggiore dopo allenamenti voluminosi e ad alta intensità, ma sono necessarie più ricerche per quantificarne meglio l’andamento (3,7).

APPLICAZIONE PRATICA

Monitorare la riattivazione parasimpatica dopo allenamento e nei giorni successivi permette di creare un programma individualizzato (periodizzazione e programmazione non lineare flessibile o fluida) (3) procurando più guadagni negli atleti in termine di prestazione. Per monitorare questo parametro si hanno a disposizione vari markers che verranno trattati singolarmente nei prossimi capitoli.

Rappresentazione schematica della riattivazione vagale dopo tre differenti tipologie di esercizi: a) esercizio sotto la prima soglia ventilatoria (<82% FCmax, < 70% VO2max); b) esercizio tra la prima e la seconda soglia ventilatoria (82-89% FCmax, 70-82% VO2max); c) esercizio sopra la seconda soglia ventilatoria (>90% FCmax, >82% VO2max). Tratta da Stanley et al., 2013 (3).

Rappresentazione schematica della riattivazione vagale in tre differenti popolazioni (specialisti nelle prove di lunga durata, soggetti moderatamente allenati nel sistema cardiorespiratorio e individui sedentari). Tratta da Stanley et al., 2013 (3).


bibliografia

Fortunati, M. (2021). Monitoraggio Submassimale dell'Atleta: fisiologico, psicologico e prestativo.