Submaximal Cycling, Rowing, Running Test (LSCT, SmRT, SRT)

LAMBERT & LAMBERT SUBMAXIMAL CYCLING TEST (LSCT)

TEST SUBMASSIMALE AD INTENSITA’ PROGRESSIVA

Lambert and Lambert Submaximal Cycle Test (LSCT). Questo test si svolge su un cicloergometro ed è specifico per i ciclisti. Si compone di 3 step, i primi due da sei minuti ciascuno e il terzo da tre minuti per un totale di 15 minuti di lavoro (1,2). È stato ideato per essere un riscaldamento submassimale standardizzato da poter applicare teoricamente prima di ogni seduta di allenamento. In aggiunta è anche facile riproporlo fuori dal laboratorio in un contesto pratico (3,4).

Ø 6 minuti al 60% ± 2 battiti della FCmax

*30 secondi per passare dal 60% all’80% della FCmax

Ø 6 minuti all’80% ± 1 battiti della FCmax

Ø 3 minuti al 90% ± 1 battiti della FCmax

Ø 60-120 secondi di monitoraggio della FCrec

Alla fine dell’ultimo step sono previsti minimo 60 secondi di monitoraggio della FCrecupero da svolgere con il soggetto sulla sella, verticale, senza pedalare (2).

Variabili. In linea generale le variabili semplici estrapolate nelle ricerche sono solitamente la potenza, la frequenza cardiaca e la cadenza di pedalate al minuto per ognuno dei tre livelli di intensità. Esse sono calcolate come media sugli ultimi cinque minuti nei primi due stadi e negli ultimi due minuti nell’ultimo incremento (5). La percezione della fatica è chiesta negli ultimi 30 secondi di ogni step, ma si potrebbe effettuare un controllo più costante, come, ad esempio, ogni 60 secondi. Le metriche composte estrapolate da questo test sono la frequenza cardiaca di recupero, la frequenza cardiaca media in riferimento alla potenza media e anche, ad oggi mai applicato, la cinetica della frequenza cardiaca all’inizio dell’esercizio.

Rappresentazione dell’intensità (frequenza cardiaca) del Lambert Submaximal Cycling Test. La linea verticale rappresenta i secondi (30’’) per passare dal 60% all’80% della FCmax.

LSCT & prestazione. Su ciclisti professionisti di entrambi i generi questo test si è mostrato altamente correlato nel tempo di percorrenza (r = 0,98) e nella potenza di picco erogata (r = 0,98) con una prova di 40 km TT (3). Inoltre, non ci sono state differenze nelle variabili per il ritmo circadiano se svolto in 5 orari della giornata (06:00 e 10:00 di mattina, 14:00 e 16:00 di pomeriggio e 22:00 di sera) nonostante una percezione maggiore dello sforzo alla sera (erano tutti cronotipi mattinieri identificati tramite questionario e gene del DNA, per un approfondimento si consiglia di riferirsi allo studio (6)). Si consiglia comunque di effettuarlo sempre nello stesso orario del giorno per una maggiore standardizzazione e confronto dei risultati.

LSCT e recupero. Questo test ha la possibilità di essere usato anche per monitorare la prontezza giornaliera e la fatica in quanto una FCrec aumentata, contestualizzata nel momento della stagione, può individuare uno stato di OF (7). Infatti, un aumento di ≥4 battiti al minuto in questo marker può essere considerato un identificatore di uno stato di mal recupero (stato di OF/ONF) in base al calendario; ovvero, se si dovesse riscontrare in pre-season può essere un fattore di miglioramento nello stato di fitness, invece, se si dovesse riscontrare dopo due settimane di calendario congestionato o dopo un grande giro a tappe è un segno di fatica. Inoltre, anche una percezione della fatica aumentata ad una stessa intensità submassimale può indicare una situazione di scarso recupero.

Nonostante sia specifico per i corridori nessuno vieta di poterlo applicare ad altre popolazioni sportive. Un fattore positivo di questo test è che utilizza prevalentemente la contrazione concentrica. Come per i prossimi test, anche al cicloergometro si possono applicare test continui e/o intermittenti conoscendone le loro limitazioni.

SUBMAXIMAL ROWING TEST (SmRT)

TEST SUBMASSIMALE AD INTENSITA’ PROGRESSIVA

Submaximal Rowing Test (SmRT). Questo test si svolge sul remoergometro o vogatore ed è specifico per i canottieri. Si compone di 3 step, i primi due da sei minuti ciascuno e il terzo da tre minuti per un totale di 15 minuti di lavoro ed è stato ideato per essere un riscaldamento submassimale standardizzato (5). Non è altro che la riproduzione del test submassimale di Lambert sviluppato per i ciclisti.

Ø 6 minuti al 70% ± 2 battiti della FCmax

Ø *30 secondi per passare dal 70% all’80% della FCmax

Ø 6 minuti all’80% ± 1 battiti della FCmax

Ø 3 minuti al 90% ± 1 battiti della FCmax

Ø 60-120 secondi di monitoraggio della FCrec

Come si può notare il primo step è stato alzato al 70% della FCmax in quanto gli atleti nello studio di Otter et al., (2015) facevano fatica a mantenere l’intensità minore. Alla fine dell’ultimo livello sono previsti minimo 60 secondi di monitoraggio della FCrecupero da svolgere con il soggetto sul seggiolino, verticale, senza muoversi (5).

Rappresentazione dell’intensità (frequenza cardiaca) del Submaximal Rowing Test. La linea verticale rappresenta i secondi (30’’) per passare dal 70% all’80% della FCmax.

Variabili. Le variabili misurate sono la potenza media, il numero di pagaiate al minuto e la frequenza cardiaca (quest’ultima sia come FCsubmassimale in relazione al lavoro, sia come FCrecupero). Le variabili, per tenere conto dell’accomodazione tardiva alla risposta della frequenza cardiaca, sono considerate come media negli ultimi cinque minuti dei primi due stadi e negli ultimi due minuti del terzo stadio. Si richiede la percezione della fatica minimo negli ultimi 30 secondi di ogni step, ma si potrebbe effettuare un controllo più costante, come, ad esempio, ogni 60 secondi.

SmRT & prestazione. Questo test ha mostrato un ottimo ICC (0,90-0,92) per la potenza media che nei tre incrementi è, rispettivamente, il 43 ± 6%, 54 ± 4% e 75 ± 5% di quella riscontrata in un test all-out sui 2000m. Inoltre, la potenza al 90% della FCmax è altamente correlata col tempo del test di 2km (r = -0,93, errore sul tempo di 5 secondi o 1,3%) (5).

SmRT & recupero. Una differenza nella frequenza cardiaca di recupero ≥5 bpm può essere interpretata come un cambiamento di interesse in quanto la sua variazione media è stata di 4 battiti (8,1%) (5). Ad oggi l’applicazione di questo test di screening in letteratura è scarsa, per cui si richiedono ulteriori conferme, in particolare sulla sua capacità di discriminare lo stato di affaticamento in atleti di voga.

SUBMAXIMAL RUNNING TEST (SRT)


TEST SUBMASSIMALE AD INTENSITA’ PROGRESSIVA

Submaximal Run Test (SRT). Questo test si svolge a piedi (o sul tapis roulant) ed è specifico per i corridori. Si compone di 3 step, i primi due da sei minuti ciascuno e il terzo da tre minuti per un totale di 15 minuti di lavoro. Anch’esso è derivato dal LSCT ed è stato ideato per essere un riscaldamento submassimale standardizzato.

Ø 6 minuti al 70% ± 2 battiti della FCmax

Ø *30 secondi per passare dal 70% all’80% della FCmax

Ø 6 minuti all’80% ± 1 battiti della FCmax

Ø 3 minuti al 90% ± 1 battiti della FCmax

Ø 60-120 secondi di monitoraggio della FCrec

Nel terzo stadio è stata utilizzata l’85% della FCmax, mentre la FCrec è stata calcolata come la media degli ultimi 16 secondi di lavoro e di recupero (dal secondo 44° al 60esimo) con il soggetto immobile e in piedi (8).

Variabili. Le variabili utilizzate sono la frequenza cardiaca (recupero e FCsubmassimale), oltre che la velocità di corsa. La FCsubmax è stata calcolata come media degli ultimi cinque minuti dei primi due stadi e gli ultimi due del terzo. Il primo minuto di ogni step è scartato per permettere di raggiungere la velocità che permette l’intensità richiesta.

SRT e recupero. È stato ipotizzato per monitorare una condizione di affaticamento l’atleta (9,10) anche se ad oggi non sono state effettuate ricerche oltre alle precedenti sulla validazione del test.


BIBLIOGRAFIA

1. Lamberts RP, Swart J, Noakes TD, Lambert MI. A novel submaximal cycle test to monitor fatigue and predict cycling performance. Br J Sports Med. 2011 Aug 1;45(10):797–804.

2. Lamberts R. The development of an evidence-based submaximal cycle test designed to monitor and predict cycling performance. The Lamberts and Lambert Submaximal Cycle Test. 2009.

3. Lamberts RP. Predicting cycling performance in trained to elite male and female cyclists. Int J Sports Physiol Perform. 2014;9(4):610–4.

4. Capostagno B, Lambert MI, Lamberts RP. A systematic review of Submaximal cycle tests to predict, monitor, and optimize cycling performance. Int J Sports Physiol Perform. 2016;11(6):707–14.

5. Otter RTA, Brink MS, Lamberts RP, Lemmink KAPM. A new submaximal rowing test to predict 2,000-m rowing ergometer performance. J Strength Cond Res. 2015 Sep 8;29(9):2426–33.

6. Kunorozva L, Roden LC, Rae DE. Perception of effort in morning-type cyclists is lower when exercising in the morning. J Sports Sci. 2014;32(10):917–25.

7. Hammes D, Skorski S, Schwindling S, Ferrauti A, Pfeiffer M, Kellmann M, et al. Can the lamberts and lambert submaximal cycle test indicate fatigue and recovery in trained cyclists? Int J Sports Physiol Perform. 2016 Apr 1;11(3):328–36.

8. Siegl A, Kösel EM, Tam N, Koschnick S, Langerak NG, Skorski S, et al. Submaximal Markers of Fatigue and Overreaching; Implications for Monitoring Athletes. Int J Sports Med. 2017;38(9):675–82.

9. Vesterinen V, Nummela A, Laine T, Hynynen E, Mikkola J, Häkkinen K. A submaximal running test with postexercise cardiac autonomic and neuromuscular function in monitoring endurance training adaptation. Vol. 31, Journal of Strength and Conditioning Research. 2017. 233–243 p.

10. Vesterinen V, Nummela A, Äyrämö S, Laine T, Hynynen E, Mikkola J, et al. Monitoring training adaptation with a submaximal running test under field conditions. Int J Sports Physiol Perform. 2016;11(3):393–9.