Running Economy: Parametri neuromuscolari - Parte 4
Running Economy: Parametri neuromuscolari - Parte 4
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RUNNING ECONOMY: - CARATTERISTICHE BIOMECCANICHE - Parte 3
Questo articolo è tratto principalmente dalla review di Kyle R. Barnes & Andrew E. Kilding (2019). Running economy: measurement, norms, and determining factors, Sports Medicine – Open 1:8. (1).
L’interazione tra il sistema nervoso e quello muscolare (sistema neuromuscolare) è fondamentale in tutti i movimenti per trasformare l’efficienza cardiorespiratoria in efficienza meccanica e, quindi, in prestazione. Le variabili neuromuscolari relative alla running economy (RE) si possono dividere in:
Ø Fattori che aumentano il segnale neurale e la programmazione motoria del movimento
Ø Fattori che aumentano la produzione di forza
Data la grande difficoltà si supportare queste tesi, sono ipotesi in buono stato di formulazione.
Programmazione motoria
Come tutte le abilità, anche la corsa ha bisogno di una costante pratica per rendere più fine il controllo motorio del pattern di movimento con una conseguente riduzione dell’attività muscolare, della co-contrazione muscolare e variabilità del movimento
Produzione di forza muscolare e stiffness
Altre due variabili che influenzano la RE sono: la velocità di contrazione e l’equilibrio tra la contrazione concentrica ed eccentrica. In che termini è ancora da indagare.
Potenza muscolare
Si ipotizza che la capacità di endurance sia limitata non solamente dalla potenza aerobica, ma anche dalla potenza muscolare relativamente alle caratteristiche di forza e velocità del sistema neuromuscolare (2). Questa osservazione deriva dal fatto che soggetti con VO2max omogeneo hanno differenti tempi nelle distanze derivati da diversi pattern di attivazione muscolare (EMG).
Stiffness della gamba
Si ipotizza che un minor tempo di contatto con il suolo e una maggiore pre-attivazione dei muscoli aumenti la stiffness, che si traduce in una conservazione maggiore di energia (3).
Energia elastica (SSC)
Si ritiene che più si riesca a conservare e a trasmettere l’energia elastica dall’atterraggio e più si incrementi la RE. Infatti, si conosce che il muscolo ha un’efficienza di solo il 25%, mentre la corsa è un movimento efficiente al 40-50%.
BIBLIOGRAFIA
1. Barnes KR, Kilding AE. Running economy: measurement, norms, and determining factors. Sport Med - Open [Internet]. 2015 Dec 1 [cited 2022 Jan 14];1(1):1–15. Available from: https://sportsmedicine-open.springeropen.com/articles/10.1186/s40798-015-0007-y
2. Noakes TD. Implications of exercise testing for prediction of athletic performance: a contemporary perspective. Med Sci Sports Exerc [Internet]. 1988 [cited 2022 Jan 17];20(4):319–30. Available from: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3050352/
3. Dalleau G, Belli A, Bourdin M, Lacour JR. The spring-mass model and the energy cost of treadmill running. Eur J Appl Physiol Occup Physiol 1998 773 [Internet]. 1998 Feb [cited 2022 Jan 17];77(3):257–63. Available from: https://link.springer.com/article/10.1007/s004210050330