Terapia del Freddo: Crioterapia, contrasto acqua calda-fredda, immersione in acqua ghiacciata per il recupero post-competizione - Parte II
Terapia del Freddo: Crioterapia, contrasto acqua calda-fredda, immersione in acqua ghiacciata per il recupero post-competizione - Parte II
Revisione stilistica e grammatical: 01-07-2021
CONFRONTI TRA LE TERAPIE DEL FREDDO E LE ALTRE METODOLOGIE DI RECUPERO POST-COMPETIZIONE
Crioterapia. La crioterapia ha risultati statisticamente non differenti rispetto all’immersione in acqua fredda nel recupero della forza massima volontaria (43), mentre in un’altra indagine l’IAF è apparsa migliore nel recupero neuromuscolare a 72h rispetto alla crioterapia (44).
Immersione in acqua fredda. L’IAF ha una tendenza ad essere migliore (seppur non statisticamente) nel ridurre la CK rispetto alla terapia a contrasto (0-96h) (40). L’immersione in acqua fredda ha come effetto un recupero più veloce rispetto allo stesso protocollo in acqua temperata (33), però non tutti gli studi che l’hanno confrontata con l’acqua calda lo confermano (45). Inoltre, risulta ugualmente performante rispetto ad un gruppo con recupero attivo in acuto (46) o dopo 10 settimane di allenamenti (47). Tra la crioterapia (4 minuti a -110 C°) e l’immersione in acqua fredda (4 minuti a 8 C°) c’è una riduzione maggiore nella temperatura superficiale del ginocchio appena dopo la CR, ma successivamente tra +10-60 minuti il processo è inverso, infatti dopo l’IAF si impiega più tempo per tornare ai valori basali di calore corporeo (8)(48).
Differenza nel recupero della temperatura superficiale (ginocchio) dopo un protocollo di crioterapia totale o di immersione in acqua fredda (4 minuti a -110 C° vs 4 minuti a 8 C°). Tratto da (48).
Terapia a contrasto. La terapia a contrasto è migliore delle attività passive di recupero ed è più efficace per ridurre i dolori muscolare fino a 96 ore dell’immersione in acqua fredda (40). In uno studio condotto su ciclisti professionisti sono state confrontate quattro diverse tipologie di recupero (immersione in acqua fredda, in acqua calda, terapia a contrasto e recupero passivo) per 5 giorni consecutivi dopo altrettanti allenamenti composti da 66 sprint massimali. I risultati mostrano che le terapie del freddo sono interscambiabili tra di loro, ma sono migliori nel recupero delle variabili prestative rispetto a nessuna attività o all’acqua neutra (49).
Differenza nella prestazione su cinque giorni consecutivi quando si applicano tipologie di recupero differenti. * = indicano una significatività statistica tra i protocolli con acqua fredda e il recupero passivo e/o l’acqua calda.
Data la grande variabilità nei risultati degli studi sicuramente dovuta al campione utilizzato (atleta vs semiprofessionista), alla tipologia dello stesso (endurance, forza, sport intermittente di contatto o “aerobico”) e al protocollo (differenti intensità di freddo e durata di applicazione) si ritiene che tutte le metodiche che utilizzano le basse temperature siano equivalenti e che la discriminante principale sia la possibilità dell’implementazione nella quotidianità grazie al possesso dei materiali necessari.
LIMITAZIONI
Le limitazioni a questa pratica sono innumerevoli e sono affrontate di seguito.
Placebo vs terapia del freddo. Non sempre si sono riscontrati valori migliori nelle variabili monitorate (oggettive e soggettive) tra una terapia che utilizza il freddo (crioterapia e immersione in acqua fredda) rispetto ad un gruppo placebo (50). Infatti, dopo una maratona, non ci sono state differenze statistiche significative tra un gruppo che ha svolto un recupero passivo con un’integrazione a base di una sostanza dal sapore fruttato, ma senza antiossidanti, rispetto a coloro che hanno utilizzato l’esposizione alle basse temperature (16).
Terapia del freddo e adattamenti di forza-ipertrofia. Il freddo potrebbe essere nocivo per l’aumento prestativo in quanto ci sono prove che possa interferire con gli adattamenti muscolari di forza, potenza e ipertrofia risultando in minori guadagni a lungo termine (38). Inoltre, si sa che dopo una seduta di 6x10x80% 1 RM nello squat guidato e parallelo (1 RM relativo = 1,65) c’è stata una riduzione del testosterone a 30 e 60 minuti post-intervento (+30’; IAF = -0,5%; CTRL = +9,2%; +60’: IAF = -10,4%; CTRL = -1,6%) nel gruppo che ha utilizzato le basse temperature (15’, 15 C°) rispetto al controllo. Speculativamente questo può essere uno dei motivi per cui negli esercizi con sovraccarico si ha un ridotto adattamento (51). Un punto a sfavore di questa teoria è che i protocolli di esposizione al freddo che hanno inficiato i guadagni sono molto più lunghi di quelli utilizzati nel recupero post-partita (2x20 min, 5 C°) (52)(53), di conseguenza urgono studi a maggior validità ecologica. Al contrario, un’ottima e recente review mostra che in atleti di contatto d’élite con protocolli dall’alta validità ambientale non ci sia questo calo nell’ormone anabolico per almeno 30 sessioni continuative di crioterapia (19), per cui potrebbero non esserci riduzioni dell’adattamento muscolare. Ad oggi questo tema è tutt’ora in discussione (54).
Terapia del freddo e sintesi di glicogeno muscolare. Un’altra limitazione è che il glicogeno sembra essere dipendente dal calore per poter essere ripristinato in maniera efficace, per cui la crioterapia, specialmente se applica su atleti di lunghe distanze in competizioni continue (grandi giri ciclistici), potrebbe ridurre la sua re-sintesi. In aggiunta, la re-sintesi del glicogeno è amplificata nelle ore successive la fine dell’esercizio, e, quindi, si andrebbe proprio a ridurre questa preziosa finestra (55). Un ottimo studio che ha riprodotto una grande tappa ciclistica come carico di lavoro (7 giorni di adattamento, 21 di intensificazione, 7 di scarico) non mostra che il gruppo sperimentale con l’immersione in acqua fredda abbia ridotto la prestazione in tests a tempo (4-10 min TT) rispetto ad un gruppo di controllo di pari livello (senza intervento) (56). Il glicogeno non è stato misurato, però sembra che questa variabile non abbia inciso sul risultato. Di conseguenza, sono necessarie maggiori ricerche sul tema.
Terapia del freddo e mitocondri. Ci sono anche prove che la crioterapia possa aumentare la biogenesi mitocondriale aumentando speculativamente la prestazione dopo gli allenamenti (57)(58).
Terapia del freddo e umore. Non tutti gli atleti riescono a sopportare le basse temperature, infatti può avere effetti negativi sull’umore (59).
Esposizione cronica e riduzione dei benefici. Dato che si è notato un lieve effetto di abitudine alla pratica con un decremento meno ridotto del sistema simpatico dopo la quinta esposizione si specula che questa pratica sia da effettuare per brevi periodi (massimo 7 giorni consecutivi) e non in cronico su una stagione. Un esempio è il suo solo utilizzo durante i taper o nelle settimane congestionate per massimizzare il recupero globale (60).
Terapia del freddo, genere & composizione corporea. Come si conosce che in una squadra lo stesso carico esterno (es. lavoro intermittente) non ha risposte identiche di carico interno (frequenza cardiaca), così anche si può immaginare che la stessa temperatura e durata di esposizione non abbiano le stesse conseguenze sui generi (maschi e femmine), ma anche su differenti tipologie corporee ed antropometriche (% di massa grassa e superficie) all’interno dello stesso sesso. In particolare, si sa che le donne hanno un maggior rischio di infortuni da freddo, una maggior superficie di scambio (raffreddamento) ed una minor capacità di produrre calore dai brividi (61). Da un’indagine di Polidori et al., si conosce che dopo un’esposizione acuta alla crioterapia totale la temperatura media della pelle nelle donne è 19,61 C°, mentre negli uomini è 22,19 C° (62). Stephens e colleghi, invece, mostrano come gli individui con maggior grasso corporeo hanno una riduzione minore della Tc (bassa % di massa grassa: 36,5 ± 0,5 C°, alta % di massa grassa: 37,2 ± 0,6 C°) e una minor sensazione di stress termico. In aggiunta, chi ha una maggior superficie di scambio termico con l’esterno in relazione alla massa ha anch’esso un maggior decremento nella temperatura corporea. A favore dell’individualizzazione dell’esposizione alla terapia del freddo si conosce che, applicando una terapia differenziata per persona tramite un software a licenza che indichi la quantità di freddo da somministrare per l’ottima riuscita dello stress termico, si ottiene un recupero migliore rispetto ad un protocollo generale (63). Tenendo presente questo fattore (genere e % massa grassa) si può capire perché non tutte le ricerche hanno mostrato benefici o hanno avuto risultati ambigui, per cui nelle prossime indagini urge una riconsiderazione di questo parametro per una miglior comprensione del fenomeno (62).
Rappresentazione dell’aumento della temperatura dopo un’esposizione alla terapia del freddo in uomini e donne. Tratta da (61)
Rappresentazione dell’aumento della temperatura dopo un’esposizione alla terapia del freddo in un gruppo ad alta e bassa percentuale di massa grassa. Tratta da (62).
APPLICAZIONE PRATICA
A fronte delle limitazioni elencate si prova a riassumere in una linea guida di azione per poter applicare la terapia del freddo in maniera efficace. Sicuramente, tutti i protocolli che utilizzano le basse temperature sembrano idealmente uguali tra di loro per il recupero, mentre sono superiori all’utilizzo dell’acqua temperata o alla modalità passiva. L’unica discriminante è la capacità di implementazione nella quotidianità dovuta alla necessità di materiali e spazi.
Tempo di applicazione. Si sa che la crioterapia (ma si può speculare su ogni terapia del freddo) se si utilizzasse immediatamente dopo una partita ad alti impatti (rugby, football australiano ecc.) ha maggiori benefici sul recupero psicologico e fisiologico rispetto che se si applicasse dopo 2 ore (64). Dato che la temperatura corporea diminuisce fino a 60 minuti post-trattamento e con sé la prestazione neuromuscolare ad alta intensità ed esplosiva è necessario che la seguente competizione sia minimo dopo 120 minuti (12). Per cui, è altamente sconsigliato l’utilizzo di questa metodologia nell’intervallo di una partita (65). Inoltre, aumenta la stiffness accorciando il muscolo esponendo ad un rischio aumentato di infortuni da non contatto (65). Si consiglia, nel caso si utilizzasse tra prestazioni ravvicinate, di aumentare il riscaldamento pre-competizione (66) e si potrebbero applicare anche metodi di trasferimento passivo del calore (ad oggi questa supposizione non è ancora stata studiata).
Riduzione della temperatura corporea. Da questa indagine si mostra come un calo nella Tc oltre il 2,5% porti a decrementi prestativi e/o nessun decremento sulla prestazione seguente in un Time-Trial in ciclisti professionisti (67). Per cui, speculativamente, una riduzione oltre il 2,5% della temperatura corporea è il massimo effetto da avere sui soggetti per i protocolli di recupero.
Contesto. Data l’incognita dell’effetto cronico della terapia del freddo sugli adattamenti muscolari (forza e potenza) si può ritenere che questa pratica debba essere utilizzata quando il recupero deve prevalere sugli adattamenti. Questa situazione è durante la fase di in-season e nei calendari congestionati, in cui gli allenamenti settimanali servono per mantenere la forma fisica perché l’atleta deve competere in maniera ottimale. Invece, al contrario, durante la fase di pre-campionato dove gli adattamenti muscolari devono essere prioritari si può pensare di limitarne il suo utilizzo o proprio evitarla (38). Inoltre, ci può anche essere la teoria che un recupero migliore tra i condizionamenti permetta un miglior guadagno prestativo a lungo termine (68), per cui si lascia anche quest’altra ipotesi di utilizzo al lettore. In aggiunta, bisogna anche considerare l’anzianità e i sovraccarichi che si porta dietro il giocatore.
BIBLIOGRAFIA
2. Tipton MJ, Gibbs P, Brooks C, De Sa DR, Reilly TJ. ECG during helicopter underwater escape training. Aviat Sp Environ Med. 2010 Apr;81(4):399–404.
3. Tipton M, Bradford C. Moving in extreme environments: Open water swimming in cold and warm water. Vol. 3, Extreme Physiology and Medicine. BioMed Central Ltd.; 2014. p. 1–11.
4. Heil K, Thomas R, Robertson G, Porter A, Milner R, Wood A. Freezing and non-freezing cold weather injuries: a systematic review. Br Med Bull. 2016 Mar 1;117(1):79–93.
5. Tipton MJ, Collier N, Massey H, Corbett J, Harper M, Nhs H, et al. Cold water immersion : kill or cure ? 2017;11:1335–55.
6. Costello JT, McInerney CD, Bleakley CM, Selfe J, Donnelly AE. The use of thermal imaging in assessing skin temperature following cryotherapy: A review. J Therm Biol. 2012;37(2):103–10.
7. Dupuy O, Douzi W, Theurot D, Bosquet L, Dugué B. An evidence-based approach for choosing post-exercise recovery techniques to reduce markers of muscle damage, Soreness, fatigue, and inflammation: A systematic review with meta-analysis. Front Physiol. 2018;9(APR):1–15.
8. Costello JT, Donnelly AE, Karki A, Selfe J. Effects of whole body cryotherapy and cold water immersion on knee skin temperature. Int J Sports Med. 2014;35(1):35–40.
9. Bleakley CM, Hopkins JT. Is it possible to achieve optimal levels of tissue cooling in cryotherapy? Phys Ther Rev. 2010 Aug 1;15(4):344–50.
10. Zalewski P, Bitner A, Słomko J, Szrajda J, Klawe JJ, Tafil-Klawe M, et al. Whole-body cryostimulation increases parasympathetic outflow and decreases core body temperature. J Therm Biol. 2014 Oct 1;45:75–80.
11. Hammond L, Mitchell K, Cuttell S. Ventilatory responses to whole body cryotherapy. J Therm Biol. 2020;91(June):102633.
12. Stephens JM, Sharpe K, Gore C, Miller J, Slater GJ, Versey N, et al. Core temperature responses to cold-water immersion recovery: A pooled-data analysis. Int J Sports Physiol Perform. 2018 Aug 1 [cited 2021 Jan 7];13(7):917–25.
13. Lion K, Ewa J. Complementary Therapies in Medicine The impact of whole-body cryotherapy on lipid profile : A systematic review and meta-analysis. 2020;55(September):2–7.
14. Bouzigon R, Grappe F, Ravier G, Dugue B. Whole- and partial-body cryostimulation/cryotherapy: Current technologies and practical applications. Vol. 61, Journal of Thermal Biology. Elsevier Ltd; 2016. p. 67–81.
15. Bongers CCWG, Hopman MTE, Eijsvogels TMH. Cooling interventions for athletes: An overview of effectiveness, physiological mechanisms, and practical considerations. Temperature. 2017;4(1):60–78.
16. Wilson LJ, Cockburn E, Paice K, Sinclair S, Faki T, Hills FA, et al. Recovery following a marathon: a comparison of cold water immersion, whole body cryotherapy and a placebo control. Eur J Appl Physiol. 2018;118(1):153–63.
17. Higgins T, Greene D, Baker MK. The Effects of Cold Water Immersion and Contrast Water Therapy for Recovery from Team Sport: A Systematic Review and Meta-Analysis. 2016;(July).
18. Krueger M, Costello JT, Achtzehn S, Dittmar K, Mester J. Cytokine Whole-body cryotherapy ( − 110 ° C ) following high-intensity intermittent exercise does not alter hormonal , in fl ammatory or muscle damage biomarkers in trained males. Cytokine. 2019;113(July 2018):277–84.
19. Lombardi G, Ziemann E, Banfi G, Lombardi G. Whole-Body Cryotherapy in Athletes : From Therapy to Stimulation . An Updated Review of the Literature. 2017;8(May):1–16.
20. Gill ND, Beaven CM, Cook C. Effectiveness of post-match recovery strategies in rugby players. Br J Sports Med. 2006 Mar 1;40(3):260–3.
21. Szygula Z, Lubkowska A, Giemza C, Skrzek A, Bryczkowska I, Dołęgowska B. Hematological Parameters, and Hematopoietic Growth Factors: Epo and IL-3 in Response to Whole-Body Cryostimulation (WBC) in Military Academy Students. Sirén A-L, editor. PLoS One. 2014 Apr 2:9(4):e93096.
22. Piras A, Campa F, Toselli S, Di Michele R, Raffi M. Physiological responses to partial-body cryotherapy performed during a concurrent strength and endurance session. Appl Physiol Nutr Metab. 2019;44(1):59–65.
23. Schaal K, Le Meur Y, Louis J, Filliard JR, Hellard P, Casazza G, et al. Whole-body cryostimulation limits overreaching in elite synchronized swimmers. Med Sci Sports Exerc. 2015;47(7):1416–25.
24. Ascensão A, Leite M, Rebelo AN, Magalhäes S. Effects of cold water immersion on the recovery of physical performance and muscle damage following a one-off soccer match. 2011;0414.
25. Rowsell GJ, Coutts AJ, Reaburn P, Hill-haas S, Rowsell GJ, Coutts AJ, et al. Effect of post-match cold-water immersion on subsequent match running performance in junior soccer players during tournament play running performance in junior soccer players during tournament play. 2011;0414.
26. Banfi G, Melegati G, Barassi A, Dogliotti G, Melzi d’Eril G, Dugué B, et al. Effects of whole-body cryotherapy on serum mediators of inflammation and serum muscle enzymes in athletes. J Therm Biol. 2009;34(2):55–9.
27. Ziemann E, Olek RA, Kujach S, Grzywacz T, Garsztka T. Five-Day Whole-Body Cryostimulation, Blood Inflammatory Markers, and Performance in High- Ranking Professional Tennis Players. 2012;47(6):664–72.
28. Pournot H, Bieuzen F, Louis J, Fillard JR, Barbiche E, Hausswirth C. Time-Course of changes in inflammatory response after whole-body cryotherapy multi exposures following severe exercise. PLoS One. 2011;6(7):1–8.
29. Walsh NP, Whitham M. Exercising in environmental extremes: A greater threat to immune function?. Vol. 36, Sports Medicine. Springer; 2006. p. 941–76.
30. Or W, Ribbans B, Baross A. Enhancing the Physiology and Effectiveness of Whole-Body Cryotherapy Treatment for Sports Recovery by Establishing an Optimum Protocol : A Review of Recent Perspectives. 2019;(January).
31. Selfe J, Alexander J, Costello JT, May K, Garratt N, Atkins S, et al. The effect of three different (-135°C) whole body cryotherapy exposure durations on elite rugby league players. PLoS One. 2014;9(1).
32. Clifford T, Abbott W, Kwiecien SY, Howatson G, McHugh MP. Cryotherapy reinvented: Application of phase change material for recovery in elite soccer. Int J Sports Physiol Perform. 2018 May 1;13(5):584–9.
33. Bouzid MA, Ghattassi K, Daab W, Zarzissi S, Bouchiba M, Masmoudi L, et al. Faster physical performance recovery with cold water immersion is not related to lower muscle damage level in professional soccer players. J Therm Biol. 2018;78(October):184–91.
34. Stearns RL, Nolan JK, Huggins RA, Maresh CM, Munõz CX, Pagnotta KD, et al. Journal of Science and Medicine in Sport Influence of cold-water immersion on recovery of elite triathletes following the ironman world championship. J Sci Med Sport. 2018;21(8):846–51.
35. Tavares F, Simões M, Matos B, Smith TB, Driller M. The Acute and Longer-Term Effects of Cold Water Immersion in Highly-Trained Volleyball Athletes During an Intense Training Block. 2020;2(October):1–8.
36. Jinnah AH, Luo TD, Mendias C, Freehill M. Cryotherapy duration is critical in short-term recovery of athletes : a systematic review. 2019;(July).
37. Klich S, Krymski I, Michalik K, Kawczy A. Physical Therapy in Sport Effect of short-term cold-water immersion on muscle pain sensitivity in elite track cyclists ski a. 2018;32:42–7.
38. Tavares F. Fatigue and Recovery in Rugby : A Review. Sport Med. 2017;47(8):1515–30.
39. Hing WA, White SG, Bouaaphone A, Lee P. Contrast therapy-A systematic review. Phys Ther Sport. 2008;9(3):148–61.
40. Bieuzen F, Bleakley CM, Costello JT. Contrast Water Therapy and Exercise Induced Muscle Damage: A Systematic Review and Meta-Analysis. PLoS One. 2013;8(4).
41. Versey NG, Halson SL, Dawson BT. Effect of Contrast Water Therapy Duration on Recovery of Running Performance. 2012;130–40.
42. Versey N, Halson S, Dawson B. Effect of contrast water therapy duration on recovery of cycling performance: A dose-response study. Eur J Appl Physiol. 2011 Jan 1;111(1):37–46.
43. Hohenauer E, Clijsen TDR, Stoop JTCR. water or partial- body cryotherapy ? Comparison of physiological responses and recovery following muscle damage. 2018;(November 2017):1252–62.
44. Abaidia A, Lamblin J, Delecroix B, Leduc C, Mccall A, Nedelec M, et al. Recovery From Exercise-Induced Muscle Damage : Cold-Water Immersion Versus Whole-Body Cryotherapy To cite this version : HAL Id : hal-02524887. 2020;
45. Dantas G, Barros A, Silva B, Belém L, Ferreira V. Cold-water Immersion Does Not Accelerate Performance Recovery after 10-km Street Run : Randomized Controlled Clinical Trial. Res Q Exerc Sport . 2019;00(00):1–11.
46. Argus CK, Broatch JR, Petersen AC, Polman R, Bishop DJ, Halson S. Cold-water immersion and contrast water therapy: No improvement of short-term recovery after resistance training. Int J Sports Physiol Perform. 2017 Aug 1;12(7):886–92.
47. Taipale RS, Ihalainen JK, Jones PJ, Mero AA, Häkkinen K. Cold-water immersion combined with active recovery is equally as effective as active recovery during 10 weeks of high-intensity combined strength and endurance training in men. 2019;189–92.
48. Costello JT, Culligan K, Selfe J, Donnelly AE. Muscle, skin and core temperature after -110°c cold air and 8°c water treatment. PLoS One. 2012;7(11):1–8.
49. Halson S, Gill ND. Effect of Hydrotherapy on Recovery from Fatigue. Artic Int J Sport Med [Internet]. 2008 [cited 2021 Jan 4]; Available from: https://www.researchgate.net/publication/5788815
50. Broatch JR, Bishop DJ. Sleep Restriction and Mitochondrial Function View project Athlome project consortium View project. 2019.
51. Earp JE, Hatfield DL, Sherman A, Lee EC, Kraemer WJ. Cold ‑ water immersion blunts and delays increases in circulating testosterone and cytokines post ‑ resistance exercise. Eur J Appl Physiol. 2019;119(8):1901–7.
52. Yamane M, Teruya H, Nakano M, Ogai R, Ohnishi N, Kosaka M. Post-exercise leg and forearm flexor muscle cooling in humans attenuates endurance and resistance training effects on muscle performance and on circulatory adaptation. Eur J Appl Physiol. 2006 Mar 22;96(5):572–80.
53. Fuchs CJ, Kouw IWK, Churchward‐Venne TA, Smeets JSJ, Senden JM, Lichtenbelt WD van M, et al. Postexercise cooling impairs muscle protein synthesis rates in recreational athletes. J Physiol. 2020 Feb 29;598(4):755–72.
54. Cheng AJ. Cooling down the use of cryotherapy for post- exercise skeletal muscle recovery. 2018;8940.
55. Halson SL, Bartram J, West N, Stephens J, Argus CK, Driller MW, et al. Does hydrotherapy help or hinder adaptation to training in competitive cyclists? Med Sci Sports Exerc. 2014;46(8):1631–9.
56. Ihsan M, Watson G, Abbiss CR. What are the Physiological Mechanisms for Post-Exercise Cold Water Immersion in the Recovery from Prolonged Endurance and Intermittent Exercise?. Vol. 46, Sports Medicine. Springer International Publishing; 2016. p. 1095–109.
57. Ihsan M, Watson G, Cheng Choo H, Lewandowski P, Papazzo A, Cameron-smith D, et al. Postexercise Muscle Cooling Enhances Gene Expression of PGC-1>. Med Sci Sport Exerc [Internet]. 2014;46(10):1900–7.
58. Schimpchen J, Wagner M, Ferrauti A, Kellmann M, Pfeiffer M, Meyer T. Can Cold Water Immersion Enhance Recovery in Elite Olympic Weightlifters? An Individualized Perspective. J Strength Cond Res. 2017 Jun.31(6):1569–76.
59. Louis J, Theurot D, Robert J, Marielle F, Benoit V, Olivier D. The use of whole ‑ body cryotherapy : time ‑ and dose ‑ response investigation on circulating blood catecholamines and heart rate variability. Eur J Appl Physiol. 2020;120(8):1733–43.
60. Burse RL. Sex Differences in Human Thermoregulatory Response to Heat and Cold Stress. Hum Factors J Hum Factors Ergon Soc [Internet]. 1979 Dec 2;21(6):687–99.
61. Polidori G, Cuttell S, Hammond L, Langdon D, Legrand F, Taiar R, et al. Should whole body cryotherapy sessions be differentiated between women and men? A preliminary study on the role of the body thermal resistance. Med Hypotheses. 2018 Nov 1;120:60–4.
62. Zandvoort CS, Zwart JRDE, Keeken BLVAN, Viroux PJF, Tiemessen IVOJH. A customised cold-water immersion protocol favours one-size-fits-all protocols in improving acute performance recovery. 2018;(February).
63. Brophy-Williams N, Landers G, Wallman K. Effect of immediate and delayed cold water immersion after a high intensity exercise session on subsequent run performance. J Sport Sci Med. 2011 Dec;10(4):665–70. A
64. Hug MPGGF. Cryotherapy induces an increase in muscle stiffness. 2018;(February 2017):260–6.
65. Versey NG, Halson SL, Dawson BT. Water immersion recovery for athletes: Effect on exercise performance and practical recommendations. Sport Med. 2013;43(11):1101–30.
66. Stephens JM, Halson SL, Miller J, Slater GJ, Chapman DW, Askew CD. Effect of Body Composition on Physiological Responses to Cold Water Effect of Body Composition on Physiological Responses to Cold-Water Immersion and the Recovery of Exercise Performance. 2017;(August).
67. Broatch JR. The Influence of Post-Exercise Cold-Water Immersion on Adaptive Responses to Exercise : A Review of the Literature. Sport Med. 2018;
68. Tavares F, Smith B, Driller MW. Practical applications of water immersion recovery modalities for team sports. 2018.