Test di salto e varianti per l'identificazione della fatica neuromuscolare in atleti

Test di salto e varianti degli arti inferiori per l'identificazione della fatica neuromuscolare in atleti



INTRODUZIONE

Definizione. È uno dei test più popolari per monitorare la fatica neuromuscolare degli atleti negli sport individuali e di squadra (1-6) e nelle forze armate (7) con quasi la metà dei club di calcio che lo applicano (8) in quanto è facile da eseguire e/o gli atleti sono già familiarizzati con il movimento e perché può permettere l’utilizzo del riflesso da stiramento (SSC) (9).

Salto e prestazione. È un ottimo indicatore della prestazione, infatti gli atleti che raggiungono l’altezza maggiore sono quelli che hanno una miglior capacità di sprint e di forza nella parte inferiore del corpo (squat) (10,11). Questo test è anche relativo allo sport, con, ad esempio, i pallavolisti tra quelli con lo spunto verticale migliore (12,13).

TEST

Le prove di salto sono diverse e ognuna con una specificità applicativa:

Ø Squat Jump. Si esegue un salto verticale dopo aver preso e mantenuto la posizione di mezza accosciata (con un angolo di piegamento di 90° al ginocchio). Risulta un movimento eseguito solo da un caricamento concentrico dei muscoli delle gambe. Le mani sono sulle anche per eliminare qualsiasi aiuto nell’elevazione offerto dal loro utilizzo e l’atterraggio avviene a gambe leggermente piegate per ammortizzare l’impatto. È vietato ritardare il tempo di contatto al suolo raccogliendo le gambe (flettendole) prima di toccare terra in quanto si falsa la registrazione effettuata dagli strumenti ottici. Può essere eseguito come una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o con minimo recupero tra gli stessi (<3-5 secondi).

Ø Countermovement Jump. Si esegue un salto verticale dalla posizione di mezza accosciata sfruttando il movimento di caricamento eccentrico e concentrico delle gambe. Le mani possono essere sulle anche per eliminare il loro contributo nell’elevazione, così come libere di seguire e facilitare il movimento. Il primo metodo è più controllato, valido e affidabile per i test e, quindi maggiormente utilizzato. Può essere eseguito come una serie continua di salti (es. 1x5 CMJ) o una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o minimo recupero tra le stesse (es. 1x5 CMJ, 3-5’’ tra le ripetizioni).

Ø Drop jump. Si esegue un salto verticale dopo che il soggetto si lascia cadere da un plinto di altezza variabile (solitamente tra i 30 e i 60 cm). Il tempo di contatto col terreno deve essere il più veloce possibile. Le mani sono sulle anche. Può essere eseguito come una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o minimo recupero gli stessi (es. 1x5 DJ, 5’’ ).

Ø Salto verticale in posizione di affondo. È la riproduzione di un test di salto verticale dalla posizione di affondo (divaricata sagittale) con un angolo di 90° al ginocchio e 90° all’anca. Le mani sono sulle spine iliache. Il movimento è solo concentrico. Può essere eseguito come una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o minimo recupero tra gli stessi (3-5’’).

Ø Salto con contromovimento in posizione di affondo. È la riproduzione di un test di salto verticale singolo dalla posizione di divaricata sagittale. Si sfrutta il riflesso da stiramento. Le mani sono sulle anche. Può essere eseguito come una serie continua di salti o una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o minimo recupero gli stessi (3-5’’).

Ø Salto orizzontale (in lungo). La partenza è da fermi, piedi pari e gambe leggermente divaricate, mentre le mani sono libere di aiutare il movimento, così come fisse sulle anche. Si deve eseguire il salto in avanti più lungo possibile. Può essere eseguito come una serie continua di salti o una serie composta da salti singoli in “successione” con recupero completo (30-60’’) o con minimo recupero tra gli stessi (3-5’’). Si ipotizza che sia più sport specifico per gli sport di squadra come il calcio rispetto alla modalità di salto verticale (14), ma potrebbe richiedere più pratica (familiarizzazione).